Le boilies sono principalmente studiate sotto l'aspetto nutrizionale e attrattivo, ma tutto questo può rilevarsi un limite?
La pasturazione, soprattutto in ambienti naturali, è considerata una fase determinante del Carpfishing per “condizionare” l’attività alimentare della carpa. E' fortemente dimostrato però che fornire una boilies mal formulata o sovradosata alla lunga può portare effetti negativi, tra cui anche il rifiuto della stessa da parte del ciprinide.
Generalizzando, tutti gli esseri viventi mangiano “cibo gustoso e biologicamente buono” per lunghi periodi indipendentemente dall’energia fornita. Sarà la quantità e la frequenza a variare in funzione del loro stato di salute.
- sono apatici (non mangiano) se stanno poco bene e/o sono sazi
- sono attivi (mangiano) se stanno bene e non sono sazi
Dunque, la nostra risponda alla domanda è SI!
Nutrizione e attrazione sono i 2 punti cardini nello studio di una boilie ma non gli unici. Il percorso da noi intrapreso la vede un supplemento alla dieta del ciprinide e non sarà mai la prima scelta. Però se l'alimento è ben bilanciato e formulato questo aiuta una carpa a raggiungere il suo stato di salute ottimale, anche senza per forza saziarla!
L'obbiettivo primario è far alimentare di più e con maggior voracità, perchè ci siano più chance che arrivi all'innesco.
La linea di Boilies che prende forma nei nostri laboratori è formulata con attenzione peculiare proprio verso il benessere della carpa. Basilare l’uso di farine precotte e selezionate, l’uovo è l’unico legante utilizzato, ma curato particolarmente e consapevolmente è l’inserimento di fonti in grado di migliorare la vita del ciprinide. La parte nutritiva e gustativa apportata da aminoacidi, vitamine, grassi, oligoelementi e aromi sono indispensabili per rendere l'esca completa e capace di stimolare la voracità quanto la carpa ne entra in contatto.
La controprova è affidata ai pescatori...